L’origine della città di Palmi va ricercata nel X secolo, come rifugio dei profughi della vicina Taureana, distrutta dall’invasione dei Saraceni, anche se la zona fu abitata fin dall’età del bronzo e del ferro.
Il nome deriva dal latino Palma, da cui è derivato l’omonimo termine italiano, in riferimento alle numerose piante che popolavano il suo territorio.
A partire dal 1600 registrò una crescita progressiva, grazie allo sviluppo dell’arte della tessitura e del commercio. Comune del cantone seminarese, ai tempi della Repubblica Partenopea, con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu elevata a capoluogo dapprima di un governo e poi di un circondario. I Borboni la misero a capo di un distretto.
Già gravemente danneggiata dal sisma della seconda metà del XVIII secolo, fu colpita anche dai terremoti della fine del 1800 e del principio del 1900.
Palmi sorge sul mar Tirreno, a ridosso delle pendici del Monte Sant’Elia, su un terrazzamento che sovrasta un tratto di Costa Viola.
Tutta la costa di Palmi, nella quale si trovano la baia della Marinella e la baia della Tonnara, è arricchita da grotte marine e costiere, da spiagge e da scogli.
Gran parte del territorio comunale è formato da una serie di terrazzamenti collinari che degradano rapidamente sul mare tramite un sistema di falesie, piccole spiagge e scogliere.